La storia dell’orologio da polso

L’orologio da polso è uno degli accessori indispensabili del mondo d’oggi. Donne, uomini, adulti, bambini, in ogni angolo del mondo, tengono il tempo sotto controllo affidandosi ai loro cronografi di ogni forma e colore.

Sembra incredibile a dirsi, ma la storia dell’orologio da polso è iniziata da relativamente poco tempo, circa 150 anni. Poi, ci sono voluti altri 70 anni – e un evento epocale come la Prima guerra mondiale – perché diventasse l’accessorio di enorme diffusione che conosciamo oggi.

In queste righe vi raccontiamo la storia dell’orologio da polso attraverso i tre momenti fondamentali che hanno aiutato a farlo diventare un simbolo del mondo contemporaneo.

Patek Philippe e la contessa Koscowicz d’Ungheria

Fino al XIX secolo l’orologio da polso semplicemente non esisteva. C’erano gli orologi da taschino da uomo, c’erano gli orologi da arredo, ma nessuno aveva mai immaginato un segnatempo da tenere al polso.

I primi modelli di orologio con cinturino iniziarono a essere pensati nei primi anni del 1800. Nel 1810, Abraham-Louis Breguet, orologiaio e inventore svizzero, ricevette un ordine firmato dalla Regina di Napoli e sorella di Napoleone, Carolina Murat, per un orologio a ripetizione da portare al polso. Pare che l’orologio venne consegnato nel 1812, ma non ne sono rimaste tracce se non il foglio d’ordine.

La storia dell’orologio da polso inizia ufficialmente nel 1868. È in quell’anno che Patek Philippe, l’orologiaio fondatore della Maison ancora oggi sinonimo di eleganza, realizza il primo segnatempo da polso. L’orologio, montato su un bracciale d’oro, venne acquistato dalla contessa Koscowicz d’Ungheria, amante delle arti e dell’avanguardia tecnica. Fino a quel momento, le donne portavano i segnatempi legati alle loro collane. Ancora oggi, quello è ritenuto il primo orologio da polso di tutti i tempi.

Louis Cartier e l’aviatore

È all’inizio del XX secolo, nel 1904 per l’esattezza, che la storia dell’orologio da polso conosce un nuovo momento fondamentale: la diffusione al pubblico maschile. Il merito è da attribuire a due uomini: l’inventore e aviatore brasiliano Alberto Santos-Dumont, uno dei più importanti pionieri nel campo dell’aeronautica, e Louis Cartier, orologiaio e fondatore dell’omonima Maison.

Santos-Dumont chiese all’amico Cartier di realizzare un segnatempo più agile da consultare del classico orologio da taschino quando si trovava nella carlinga dei suoi prototipi di aereo. Cartier ebbe la semplice idea di montare l’orologio su un laccio di cuoio da tenere legato al polso. Santos-Dumont trovò l’innovazione così comoda che iniziò a indossarlo sempre, dentro e fuori dagli aerei. E lanciò una moda.

L’orologio Santos di Cartier, sviluppato sulla base del modello di Santos-Dumont, verrà lanciato sul mercato nel 1911. E inizierà a cambiare la moda maschile. Al punto che l’orologio Santos viene prodotto ancora oggi.

La Prima guerra mondiale e il tempo come necessità

Come succede spesso con l’innovazione tecnologica, sono la ricerca e l’investimento militare a dare un grande contributo all’evoluzione. Anche nella storia dell’orologio da polso c’è una guerra di mezzo. Una delle più importanti e sanguinose della storia: la Prima guerra mondiale.

È durante il primo conflitto mondiale che l’orologio da polso inizia a diventare un’esigenza. Molto più pratico e veloce dell’orologio da taschino, il segnatempo da polso permise un maggiore coordinamento delle truppe e, di conseguenza, una netta riduzione delle perdite. In breve tempo, si diffuse tra tutte le forze militari coinvolte. Iniziò una produzione massiccia e internazionale di orologi da polso. Nel 1916 l’azienda H. Williamson che li produceva annotava: «Un soldato su quattro ormai porta un orologio da polso, e gli altri tre faranno in modo di averne uno nel più breve tempo possibile».

Nel dopoguerra i numerosi modelli prodotti per i soldati e gli ufficiali si diffusero come oggetti di uso quotidiano. L’orologio da polso diventava uno strumento pratico e quotidiano, non più un accessorio di lusso riservato all’alta borghesia e alla moda femminile.

Tra tradizione e innovazione

Da quel momento in poi, la storia dell’orologio da polso ha continuato a evolversi di pari passo con la società. Nel 1957 venne utilizzata la prima batteria elettrica. Circa dieci anni più tardi la Seiko realizzò Astron, il primo modello al quarzo del mondo. Poi arrivarono gli orologi digitali. Oggi ci sono gli smartwatch. Tutto grazie all’orologio da polso.